
Smart City? Ecco cosa sarà
Se si parla del futuro non si può proprio fare a meno di rivolgere le proprie attenzioni verso tutto ciò che concerne le città. Queste, in effetti, sono destinate a diventare delle smart city.
Delle città del futuro, per così, dire il compito delle quali sarà quello di rendere lo spazio urbano ancora più vivibile per tutti.
Già oggi l’idea delle città future si prospetta come uno spazio sostenibile, sociale ed economico, realizzato su misura per vivere meglio in comunità senza danneggiare in alcun modo l’ambiente tutt’intorno. Vivere in questa città non sarà solo più semplice, ma anche più divertente.
E l’energia?
Stando a quanto viene riportato, quest’ultima potrà essere gestita in una maniera decisamente più semplice e, soprattutto, senza danni per l’ambiente.
Soprattutto quest’ultimo fattore né determina in misura primaria l’importanza. La gestione smart dell’energia riguarderà non solo quella privata, ma anche quella pubblica. Tutto questo permetterà di agire a 360° su tutto ciò che concerne il consumo intelligente delle fonti energetiche.
Le auto nelle smart city del futuro
Spesso vengono in mente le solite e ormai tradizionali immagini delle auto del futuro che “voleranno”, nel vero senso della parola, in mezzo a degli edifici futuristici.
Tuttavia, la realtà è, ovviamente, ben diversa da quello che potrebbe sembrare a prima vista.
Certo, la gestione delle automobili e del relativo inquinamento nel caso delle smart city sarà cambiata, profondamente, ma si è comunque ben lontani dalle tradizionali immagini delle auto volanti. Si preferiranno comunque delle elettromobili, simili a quelle targate Tesla e il loro scopo è tanto immediato quanto semplice da capire.
Grazie all’impiego delle elettrocar sarà possibile evitare il solito e tendenziale inquinamento e le città del futuro, proprio per questo, diventeranno molto più pulite.
Proprio a causa dell’inquinamento da auto, molte delle città moderne hanno assunto la tipica immagine di centri urbani in cui è difficile respirare e vivere. La buona notizia è che in un futuro nemmeno troppo remoto questo problema potrebbe venire meno.
Ma cosa vuol dire “Smart City”?
Al di fuori dubbio si tratta di un termine estremamente abusato che citano praticamente tutti. E ognuno fornisce a questo termine una propria interpretazione.
Per alcuni si tratta della tipica città green, per altri un qualcosa di ancora più differente e complesso. La realtà, invece, è diversa rispetto alle solite supposizioni. Perché una Smart City può essere questo, ma anche molto altro.
Innanzitutto, una Smart City è una città i cui consumi elettrici sono intelligenti. Si tratta, quindi, di un concetto ben lontano da ciò che abbiamo ora.
Perché nelle attuali città i consumi non sono affatto intelligenti; tutt’altro: gli sprechi sono praticamente ovunque e né risente non solo la vita nella città stessa, ma anche l’ambiente tutt’intorno. Vivere in una Smart City significa soprattutto spendere meno per l’illuminazione, in modo da poter riservare il denaro ad altri scopi.
L’idea di una Smart City, però, non riguarda unicamente il settore dell’energia, ma anche tutto ciò che ha a che fare con il campo della sicurezza.
Al giorno d’oggi, in effetti, le città non sono affatto così sicure come potrebbe sembrare a prima vista. Anche con la presenza di telecamere e di vari accessori per la sicurezza s’incontrano sempre tanti problemi e varie difficoltà. Nel caso delle Smart City tutti questi problemi potrebbero venire meno soprattutto grazie a un uso più intelligente di tutti quei sistemi legati alla sicurezza che abbiamo già.
E come dimenticarsi dei posti per il parcheggio? Si tratta di un altro grave problema delle città moderne, spesso e volentieri trascurato.
Le auto, in effetti, sono molte e i posti di parcheggio mancano. Nelle città del futuro si prevede soprattutto un sviluppo verticale dei sistemi di parking. Più parcheggi, preferibilmente situati gli uni sopra gli altri, per offrire agli interessati un maggiore spazio in cui lasciare la propria auto senza correre altre difficoltà o problemi.
Infine, ovviamente, non ci si può proprio dimenticare di tutto ciò che riguarda il settore dei trasporti. Può piacere oppure no, ma al di fuori da ogni dubbio quest’ultimo rappresenta uno dei meglio curati e più interessanti in assoluto.
Il settore dei trasporti al giorno d’oggi si può a tutti gli effetti considerare alla pari di un’incognita, specialmente in relazione a tutto ciò che rappresenteranno le Smart City in un futuro, si spera, non troppo lontano.
Ovviamente, i trasporti nelle città del futuro saranno in linea con la generale tendenza ecologica. Può piacere oppure, ma è sicuramente un fattore di quelli che non si possono ignorare: non solo le macchine, ma anche i mezzi di trasporto pubblico saranno di tipo “green”.
Nella città del futuro un ruolo chiave avranno anche i trasporti. In quale posizione sarà l’auto elettrica?
Idealmente sarebbe la soluzione migliore, perché ovviamente le grandi città sarebbero più pulite. Non dico totalmente pulite perché sappiamo che ad esempio quando si parla di polveri sottili una significativa parte deriva dal riscaldamento a pellet, che dà un contributo importante, però la macchina elettrica risolverebbe questi problemi.
Certamente dobbiamo fare in modo che l’energia elettrica che noi utilizziamo per usare il veicolo elettrico sia prodotta da fonte
rinnovabile e non a carbone, perché altrimenti spostiamo solo il problema da un’altra parte.
La transizione è inevitabile, oramai si andrà in quella direzione, tutte le case automobilistiche hanno oramai macchine elettriche nel loro programma di produzione, molti le hanno già attivate, per esempio Mercedes per ogni modello che produce, un tipo è puramente elettrico.
La transizione però sarà lunga, perché il problema grosso sono le infrastrutture di ricarica, che evolvono rapidamente e migliorano nel tempo, quindi c’è il rischio di installare attrezzature che poi dopo poco tempo diventano obsolete e vanno sostituite, con un costo a carico della collettività che può non essere trascurabile.
Nel mezzo ci sono i veicoli ibridi, sia gli ibridi puri che plug-in, che consentono una importante riduzione delle emissioni: un veicolo ibrido tipicamente in città va al 50% in elettrico e quindi significa che ha la metà delle emissioni e il doppio del rendimento del carburante che viene utilizzato.
Il veicolo ibrido plug-in è ancora più importante nell’uso cittadino, perché è ricaricabile solo per una parte, con una percorrenza media di 60-70 chilometri, che per chi guida la macchina in città significa sicuramente tutta la giornata, ma addirittura più giorni, perché gli spostamenti in città non superano mai 10-15 chilometri al giorno.
Appunto la realizzazione della e-car incontra due ordini di problemi: il primo come ha già anticipato è la realizzazione di una infrastruttura che sia quanto più capillare, l’altro appunto anche e le batterie. A che punto siamo noi?
Si sta lavorando.
Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica devono essere capillari, ma devono essere anche veloci o quantomeno in funzione di quelle che sono le esigenze.
Chiaramente conta relativamente avere una colonnina di ricarica velocissima nel proprio garage, dove si ricarica durante la notte, mentre per le infrastrutture di ricarica per viaggi all’esterno della città, occorre avere soluzioni consentano una ricarica in tempi relativamente brevi.
Sul tratto Roma-Milano non ci si può fermare due volte per un’ora o un’ora e mezza per ricaricare, quindi bisogna andare su soluzioni diverse. C’è tutto un mondo su cui si sta lavorando in questa direzione.
Parlare di ricarica rapida significa non lavorare soltanto su un’infrastruttura, ma anche sulla batteria, che deve avere una gestione molto accurata, poiché il processo di ricarica dà luogo a riscaldamento, per cui deve essere progettata per acquisire tanta energia in poco tempo.
Bisogna quindi lavorare in parallelo su sistemi di ricarica che sono sempre più veloci e su batterie che sono in grado di acquisire l’energia in tempi sempre più brevi.
Il mercato sta partendo e quindi presumo che nel giro di pochi anni ci sia un’evoluzione estremamente importante in questo settore, soprattutto i costi delle batterie vediamo che nel giro di 3-4 anni si sono quasi dimezzati.
C’è un trend in questa direzione e quindi credo che nel giro di 10 anni il numero di veicoli elettrici o comunque plug-in sarà estremamente estremamente ampio.
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